martedì 15 gennaio 2013

R. Cannatelli

" Guardo te. Seduta nell'ultima fila di questa triste aula universitaria.
E' novembre.
Fuori piove.
Minuscole gocce di pioggia tintinnano sui vetri, già oscurati da tende troppo pesanti che tolgono gran parte della luce.
Eppure la tua figura è così chiara e illuminata. Risplendi di luce tua, proprio come le stelle. Le tue larghe spalle mi fanno venire voglia di venirti vicino e di sussurarti in un orecchio "amami", "abbracciami e proteggimi da questo mondo che mi ha fatto soffrire già abbastanza""

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