". . . Di quanto dolore sono fatte le nostre vite?
Di quanto dolore evitabile?
Alle volte penso che al momento della nostra morte non vedremo scorrere tutta la vita, come dicono, ma soltanto una piccola parte- i gesti d'amore mancati, la carezza non fatta, la comprensione non data, quel muso inutile tenuto troppo a lungo, quella caparbietà nutrita solo di se stessa.
Nei suoi ultimi istanti di vita, ne sono sicuro, mia madre avrebbe voluto regalare un intero canile a mio padre, ma troppo tardi.
Troppo tardi.
Solo invecchiando ci si rende conto della gravità di certe parole e tutto ciò che abbiamo mancato- per superficialità, per egoismo, per fretta- comincia a pensare sul nostro cuore, ma il tempo ormai è andato e non torna più indietro. . . "
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