". . . forse quella sbagliata ero io, lì dentro. Io ero sbagliata e li altri erano apposto. Oltretutto i miei tacchi non erano poi così lucidi come quelli delle altre ragazze.
C'era una parte in cui il colore nero si era graffiato, probabilmente era accaduto guidando. Gli altri tacchi non erano rovinati per il semplice fatto che i ragazzi andavano a prendere le ragazze a casa.
Le donne non dovrebbero guidare per mantenere intatte le loro favolose scarpe.
Mentre ero assorta nei miei pensieri vidi un volto conosciuto tra la folla.
Simone, il mio ex.
Era visibilmente divertito e, al contrario di me, sembrava essere del tutto a suo agio in quel posto. Gli si avvicinò una ragazza, alta bionda e vestita in modo appariscente.
Il trucco eccessivo le regalava un paio di anni in più. Sicuramente i suoi tacchi a spillo erano molto più lucidi dei miei. . . "
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